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I Campanari di Arrone invitati a Nola – 19 marzo 2010

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NOLA – Campanari in visita nella città delle campane. Ospite della città bruniana e dell’associazione Meridies il Gruppo Campanari di Arrone, città umbra famosa per l’arte campanaria. I contatti tra le due realtà si erano già avuti lo scorso 10 dicembre, quando Nola, città che la tradizione vuole abbia dato con San Paolino i natali alle campane, è stata invitata ad Arrone per la manifestazione “Suoniamo i campanili d’Italia per sostenere i diritti umani”. L’ospitalità degli Arronesi è stata ieri ricambiata con una visita ai più antichi campanili di Nola in compagnia, oltre che del presidente di Meridies, Angelo Amato de Serpis, del maestro Vittorio Avella e dell’antropologa Katia Ballacchino.

Il gruppo ha così potuto scoprire il primo campanile della cristianità occidentale, quello di Cimitile, e catalogare quello della cattedrale di Nola, che tra le sue campane conserva un esemplare del 400, una rarità storica a detta degli esperti campanari: “è una grande emozione suonare una campana così antica; il fatto che l’abbiate è di una portata culturale enorme, le campane nel corso dei secoli sono sempre state rifuse, sono pochissime quelle rimaste di tale periodo” – ha detto il presidente del gruppo di Arrone, che in visita dal sindaco, Geremia Biancardi, ha proposto: “La terra che ha dato origine alla tradizione campanaria sicuramente ha dato anche i modi, gli stili, le melodie: bisogna riscoprirli”. Invito accolto da Biancardi, che ha ringraziato per la scheda tecnica realizzata dal gruppo e si è detto pronto a recuperare non solo materialmente le campane e la loro tradizione, approfondendo il loro uso passato. Positiva accoglienza pure quella dell’assessore ai beni culturali del comune di Cimitile, Arcangelo Riccardo, che ha guidato gli ospiti all’interno delle basiliche paleocristiane, nei luoghi della tradizione nolana religiosa e campanaria. Saluti tra nolani e arronesi con la promessa di rincontrarsi in occasione del raduno nazionali dei campanari, prossimamente ospitato nella città in provincia di Terni, e con la speranza di scoprire nuove pagine di questa storia nolana poco conosciuta.

di Giulia Nappi 20/03/2010